Approccio Teorico
Il mio approccio
L’orientamento teorico a cui mi ispiro è quello della psicologia cognitiva post-razionalista ed evoluzionista. Il presupposto teorico da cui parto è che l’essere umano sia intrinsecamente motivato a stare bene e le che le emozioni dolorose (come paura, rabbia, colpa o vergogna), anche quando disregolate, possano essere comprese all’interno dei contesti motivazionali da cui traggono origine.
È fondamentale, allora, chiedersi: per quale motivo il malessere si manifesta proprio in questo momento? Che cosa è cambiato nel contesto motivazionale di questa persona per cui quelle strategie che hanno sempre funzionato in passato, ora sono fonte di sofferenza?
Ecco che il percorso psicodiagnostico diventa allora uno strumento a disposizione della persona per aiutarla a comprendere che cosa abbia perturbato il suo precedente stato di equilibrio, quali siano le sue risorse, quali le strategie che possono tuttora essere utili e quali quelle è necessario cambiare. L’obiettivo di un processo diagnostico è infatti non solo individuare le aree problematiche, ma anche far emergere gli aspetti di resilienza, intesa come la capacità della persona di superare i momenti di crisi con nuove risorse. La resilienza, come il percorso di psicodiagnosi e di sostegno, è un processo in cui la persona coinvolta assume una posizione attiva che è finalizzata a una crescita personale.
Conoscere e comprendere è infatti il primo passo per un eventuale processo di cambiamento.
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